Cristiano Ronaldo, analizziamo il Brand #CR7

Dichiarare che Cristiano Ronaldo sia il più grande giocatore del mondo è una questione di gusti; che però sia un Brand vincente non è in discussione.

L’impronta dei social media di Cristiano Ronaldo supera la maggior parte dei club mondiali.

La Juventus auspica che molti di questi tifosi lo seguiranno nel suo nuovo club. Nel 2017, un rapporto della società di marketing Mailman ha rilevato che il 76% degli appassionati di calcio in Cina supporta un giocatore, piuttosto che una squadra; studi sulle giovani generazioni di fan dichiarano che lo stesso modello Cina verrà applicato, sempre di più, in tutto il pianeta.

Il suo arrivo catapulta istantaneamente la Juventus tra i primi club mondiali, un pari in termini di profilo, se non di prestazioni, di Barcellona, Real e Manchester United. Agnelli spera che gli sponsor e le emittenti si riverseranno a Torino e in Italia per seguire la scia di Cristiano Ronaldo.

È un colpo forte anche per la Serie A, che riporta il prestigio di una lega che è rimasta indietro rispetto ai rivali negli ultimi anni; è un richiamo al glamour che fu il grande marchio di fabbrica del calcio italiano.

Per la Juventus, tutto ciò fa parte del suo auspicio. Sarebbe ingenuo presumere che un accordo di questa portata, per un giocatore del suo status, sia puramente sportivo; anzi, dato l’invecchiamento della squadra, si può sostenere che ingaggiare un 33enne, indipendentemente dalle sue capacità, è un forte rischio.

Ma ciò che conta di più, per Agnelli, per il club, è che Cristiano Ronaldo può portare successo in Europa. Questo è ciò che la Juventus spera di aver comprato. Ed è quello che Madrid ha perso.

Va analizzato il quadro economico/finanziario per stimare l’impatto dell’operazione Ronaldo alla Juve su tutti i cosiddetti stakeholders.

Così presentato nella pagine facebook ufficiale del club.

La Juventus ha effettuato una grande operazione d’immagine e marketing prima di tutto, in una sola settimana in borsa ha guadagnato più del 30%.

“L’approdo di Cristiano Ronaldo in Italia non sarà semplicemente un affare sportivo per la Juventus.

L’effetto CR7 coinvolgerà di riflesso i marchi della galassia Fiat, partendo da Jeep. Il main sponsor del club bianconero, che versa nelle casse juventine 21 milioni di euro annui, sarà il primo a beneficiare del trasferimento dell’asso portoghese dal Real Madrid alla corte di Allegri. Un’operazione da 112 milioni di euro (tra conguaglio e oneri accessori) più 31 milioni netti a stagione di stipendio, che può generare un ritorno da record per la Juventus e per i suoi sponsor.

L’affare più costoso nella storia della Serie A, però, potrebbe non portare benefici extra-calcistici solo a Jeep. La famiglia Agnelli, oltre a Juventus e Fiat Chrysler, detiene il controllo di Ferrari per mezzo della holding Exor (proprietaria al 64% del club bianconero). L’impennata “sponsoristica” sarebbe inoltre prevedibile per gli altri partner come Adidas (sponsor tecnico), Allianz (detentore dei naming rights dello stadio) e Samsung. Tutte pronte a vedere il proprio marchio legato non più solo alla Juventus, ma anche a un campione del calibro di Ronaldo, divenuto ormai un brand a sé: lo scorso anno, stando a Forbes, ha guadagnato 61 milioni di dollari di solo stipendio e 47 milioni di dollari legati allo sfruttamento della sua immagine, per un totale di 108 milioni di dollari, pari a circa 92 milioni di euro. Il terzo sportivo più pagato al mondo, alle spalle di Lionel Messi e Floyd Mayweather.” Così scrive il sole 24ore argomentando l’operazione di marketing dietro quella sportiva.

Il valore patrimoniale totale di Cristiano Ronaldo sarebbe di 280 milioni di dollari, incassati anche grazie ai social network.

Il suo appeal a livello di marketing è sintetizzabile con i numeri legati alla sua presenza nei social media: è seguito da 74,5 milioni di utenti su Twitter e ha 134 milioni di followers di Instagram. La Juventus si ferma a 6 milioni sul primo network e 10 milioni sul secondo. Una macchina da gol, sì, ma anche di engagement sui social. Ronaldo è un affare sul campo ma soprattutto fuori.

La cosa che più stupisce di CR7 è proprio il lavoro di auto promozione che egli stesso produce.

Un ragazzo dai messaggi semplici, comuni, che arriva a tutti; un esempio di marketing e soprattutto social marketing da seguire e se si può emulare.